Tesina Terza Media di Michele Lacaita

Il razzismo, un'innovazione negativa
che la Costituzione ancora oggi coNTRASTA
La Belle Époque, un’epoca di economia fiorente di apparente alleanza tra stati, non è stata solo rosa e fiori: in questo periodo il razzismo (una innovazione negativa) conobbe un fortissimo sviluppo, alimentato dagli stati che colonizzavano altri territori.


Precursore di questo ideologia fu Gobineau, che credeva nell'esistenza di una razza superiore, quella ariana.
Il razzismo tedesco si basava sulla supremazia del popolo tedesco, il Volk e i popoli vicini e, soprattutto, simili, come quello austriaco.
Per trovare l’appoggio popolare era necessario che gli scienziati fossero a favore dell’ideologia razzista.
Negli Stati Uniti il razzismo prese ampiamente piede, nacque il Ku Klux Klan, un'organizzazione che uccideva, violentava e impediva di votare ai neri, oltre che a tutti i nemici del sud degli Stati Uniti.
In Russia nacque un caso molto particolare di razzismo, i protocolli dei Savi di Sion, un libretto che presentava un piano ebraico per dominare il mondo intero. Questo protocollo è un plagio di un libro nient’affatto anti-semita, realizzato durante la Belle Èpoque da Golovinski.


Il razzismo oggi è ancora diffuso nella società; per questo motivo molti stati hanno principi anti-razzisti nelle loro costituzioni. La Costituzione italiana, con l’articolo 3, afferma che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
